Fotografia e pittura

La situazione oggi

Magrado la rilevanza data, nella precedente sezione, alla immediata e forte influenza che, storicamente, la fotografia esercitò sulla pittura, due affermazioni mi sembrano oggi ancora legittime:

a) la coesistenza del genere “realistico” con una pittura più “interpretativa”;

b) il persistere di un sentimento di subordinazione della fotografia rispetto alla pittura.

In merito al primo punto chiunque può rilevare l’apprezzamento che ancora oggi riceve la pittura “realistica” . Correnti importanti ispirate ad una raffigurazione realistica ve ne sono state in epoca passata e recente; basti citare i preraffaelliti e il recente iperrealismo.

Per quanto attiene al secondo punto, occorre sottolineare che tra pittura e fotografia vi fu un reciprocità di rapporti.

Alla influenza, illustrata nei cenni storici, che la fotografia esercitò sulla pittura deve aggiungersi quella che essa ebbe in termini di soggetti e di composizione, per il fatto che la fotografia, per sua natura, trae spunto dal reale e, tipicamente, coglie l'attimo fuggente.
Influenza che non poteva non interessare anche quella pittura che esprimeva una concezione più interpretativa.

E' tuttavia naturale che, al suo apparire, la fotografia abbia aspirato a confrontarsi con quella che era sempre stata l’unica forma di espressione figurativa, ancorché, nei secoli, questa avesse assunto forme espressive assai diverse.
Tanto più che, l'avvento della fotografia si venne ad inserire in un orientamento di raffigurazione piuttosto realistico quale quello espresso dalla pittura neo-classica e anche da autori successivi.

Ciò che invece appare meno scontato è il lungo tempo per il quale una netta aspirazione imitativa delle opere pittoriche caratterizzò la fotografia.
Tale aspirazione era talmente radicata che l'affermarsi dell'impressionismo portò allo sviluppo di tecniche di ripresa e di stampa che miravano a simularne la resa. Il fenomenò interessò soprattutto la "fotografia artistica" e la ritrattistica; in quest'ultimo settore anche per la necessità di accondiscendere al gusto della committenza.
Questa "aspirazione pittorica" si mantenne tanto a lungo che, ancora negli anni '30 e anche '40 del XX° secolo, si riscontra la presenza di un gusto pittorico, particolarmente nella ritrattistica. E' doveroso tuttavia annotare come, già verso la fine del XIX° secolo, vi siano fotografi che tendono ad affermare uno stile più strettamente connesso alla peculiarità del mezzo fotografico.

E' tuttavia nell'eperienza di tutti che, ancora oggi, nel gusto popolare e non solo, vi sia una notevole tendenza al gusto pittorico sia in termini di scelta dei soggetti che nella composizione ed illuminazione. Ciò non vuole essere tanto una critica quanto una mera constatazione.
Una conferma di questa affermazione la si può ritrovare nei programi di fotoritocco più evoluti, destinati principalmente al settore professionale, che offorono interventi che mirano ad imitare raffigurazioni a pastello, acquarello, su tela, ecc.

Al termine delle brevi notazioni sopra riportate, due domande restano, a mio avviso ancora aperte:

a) la fotografia è annoverata tra le arti ?
b) quale e’ il campo specifico della fotografia ?

La prima questione assunse rilevanza, sin dai primi tempi, tra tendenze opposte.
Tuttavia, Dageurre venne accolto con voto unanime come membro onorario dell'American Academy e già nel 1839 il Re Luigi Filippo lo promosse cavaliere ufficiale della Legion d'onore.
Però l' Accademia francese e quella inglese non gli offrirono il riconoscimento tributatogli da quella americana.
Una " dimenticanza" che rende lecito il sospetto che la fotografia non fosse considerata degna di figurare tra le Belle Arti.
Nel 1859 finalmente, su pressione della Société française de photographie, viene consentita l'apertura di un Salon fotografico nell'ambito delle esposizioni annuali del Palais de l'industrie.
E' l'ingresso tra le Belle Arti ?

Che tale decisione rispondesse al sentire dei più non credo possa affermarsi.

Ancora oggi, questo diniego sostanziale ritengo permanga. E non solo nel sentimento popolare.
Nessuno o modestissimo spazio à riservato alla fotografia nei testi scolastici di storia dell’arte.
Se si legge la monografia di un pittore, nessun cenno è fatto ai suoi rapporti con la fotografia
A parte musei specializzati, non è comune vedere, accanto ad opere di pittura, immagini di grandi fotografi. In questo panorama culturale non può destare meraviglia se nel sentire popolare la fotografia non riesce ad essere percepita come arte.
In proposito, si consenta una divertente notazione. E' d'uso corrente, per lodare una bella fotografia usare l’espressione “sembra un quadro !” In compenso, assai spesso, per esprimere apprezzamento di un quadro, si usa dire” sembra una fotografia ! ” Ancora oggi, a mio avviso, la fotografia mostra essa stessa una certa sudditanza nei riguardi della pittura.
Il fenomeno si manifesta, non in ogni campo fotografico, naturalmente, ma in quelli in cui la fotografia si trova in concorrenza con la pittura.

Questa considerazione ci porta a chiederci quale sia oggi il campo precipuo della fotografia.

Si può rispondere con assoluta sicurezza: " tutto ciò che è documentazione (scientifica o no), tutto ciò che è rapidità di esecuzione". Tutti settori da subito sottratti alla pittura. Ancor più oggi che si richiedono minori costi, facilità di trasferimento delle immagini, veridicità ( forse si dovrebbe dire verosimiglianza).
Ma anche questo ha la fotografia : siamo tutti pronti ad accogliere come veritiera una immagine fotografica

Foto scientifiche, documentaristiche, giornalistiche, sportive : la pittura e il disegno sono fuori gioco.

Quali allora i settori di sovrapposizione ?

- ambienti con figure umane o animate
- ritrattistica
- nature morte
- paesaggi

Questi quattro generi possono essere rappresentati con fotografie o, manualmente, con disegni o pitture.
E' tuttavia da rilevare che, sul piano della tecnica, la pittura e' inadatta a riprendere scene con soggetti in movimento.
Per farlo ha solo due possibilità :

- effettuare una ripresa fotografica come base di lavoro;

- inserire "a memoria" i soggetti che erano presenti.

In certa misura lo stesso problema si pone per i paesaggi : la luce è assai mutevole e non può essere "fermata" per la tranquilla esecuzione di una pittura: ben lo avevano compreso gli impressionisti.

La mutevolezza del soggetto da rappresentare costituisce quindi un problema ineludibile per la pittura , che può porvi rimedio solo con un "appunto" fotografico e con una resa "a memoria".

Il problema non sussiste nei ritratti o nelle riprese di nature morte; soggetti per i quali è possibile procedere per sedute successive ricreando ogni volta la stessa situazione, sia di composizione della scena che di illuminazione. Il ricorso alla pittura non si giustifica tuttavia se non in quanto l'artista miri a fornire una interpretazione del soggetto assai personale, se non addirittura immaginifica. Ogni resa strettamente realistica non troverebbe logica motivazione.

La pittura può fornire due elementi che ancora le appartengono :

- la capacità di distaccarsi dalla realtà

- la matericità del dipinto : sia del materiale pittorico applicato ( più o meno evidente secondo la tecnica) sia del supporto (tela o altro).

E' questa capacità precipua della pittura che, ancora oggi, induce tanti "fotografi" a quell'atteggiamento di subordinazione verso "l'Arte Maggiore" : ne sono strumento, come sopra rilevato, i vari programmi di elaborazione grafica e le stampe su tela.
Un atteggiamento non nuovo, ma che testimonia come molti, ancora oggi, non abbiano compreso che la fotografia, malgrado tutti i punti di contatto esistenti, è una forma di espressione diversa dalla pittura.

Non si tratta di condannare simili tecniche di trattamento dell'immagine, ma di prendere atto del permanente tentativo di emulare la pittura.

Anziché parlare di fotografia sarebbe meglio considerare tali immagini un nuovo genere di pittura che, partendo da una fotografia ( l'abbozzo fotografico cui ricorrevano anche pittori del passato), ne fornisce una interpretazione estremamente libera in termini di colore, illuminazione, ecc. La realizzazione di immagini mediante eleborazione spinta di fotografie o l'assemblaggio di immagini di diversa origine ( ciascuna delle quali eventualmente modificata) non può appellarsi "fotografia creativa", ma costituisce un genere assolutamente diverso che, come detto, meglio dovrebbe considerarsi un nuovo genere di pittura.

Oggi, in effetti, la pittura (tradizionalmente intesa) ha perso quella sua peculiarità specifica di poter rappresentare qualsiasi cosa anche in assenza di un modello o, come nell'astratto, una immagine esclusivamente fantastica e anche svincolata da un qualsiasi soggetto.

La computer grafica offre le stesse possibilità : ma nulla ha che vedere con la fotografia.
L'uso eventuale di immagini fotografiche, come base di partenza, non basta a farla annoverare nel settore fotografico. Non dimentichiamo che non pochi artisti moderni inseriscono immagine tratte da fotografie nei loro quadri senza che ad alcuno venga in mente di considerare fotografie le loro opere. Alla pittura resta oggi una sola specificità : la matericità dell'opera. Elemento malamente imitato dalla computer grafica.

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